Digiuno Intermittente

19.10.2018

Saper invecchiare è il capolavoro della sapienza,  uno dei più difficili capitoli della grande arte di vivere.
(Henri Amiel) 

"se vuoi Allungare i tuoi anni Riduci i tuoi pasti" (B.Franklin)

Qualcuno lo definisce Digiuno Breve, altri Mima Digiuno altri ancora Digiuno Intermittente e siccome nella pratica intermittente lo è davvero io ho deciso di fare mio questo termine. 

Questo modo di alimentarsi oltre ad essere appartenuto all'uomo primitivo (di giorno si procurava il cibo e prima di coricarsi lo consumava - quando lo trovava) lo si pratica spesso nel digiuno terapeutico. L'impegno rispetto al digiuno totale classico è molto più tollerabile e ciononostante gli effetti fisiologici sono comunque gli stessi.

Ovviamente entrano in gioco i già noti corpi chetonici prodotti dal fegato in condizioni per l'appunto di digiuno e quello che si verifica a livello organico è il cambio del sistema di alimentazione del nostro motore: è un po' quello che facciamo nelle autovetture ibride quando dalla funzione motore passiamo alla funzione elettrica.

Con il digiuno intermittente abituiamo il corpo a produrre energia a partire dai grassi e dai corpi chetonici, in particolare questi essendo molecole di segnale svolgono un azione d'impatto sull'aumento dell'ormone della crescita (GH) che, oltre a riparare i tessuti danneggiati del corpo, favorirà con l'opportuna stimolazione data dagli esercizi, lo sviluppo della massa muscolare. La massa "magra" produce un aumento del metabolismo a riposo (MB - metabolismo basale) che contribuirà a consumare a sua volta più riserve di grasso. Migliora la composizione corporea.

I vantaggi del digiuno intermittente:

  • Diminuzione del grasso e del peso corporeo.

    • Minor perdita di massa muscolare che in una dieta ipocalorica

    • Diminuzione dei livelli di glucosio nel sangue

    • Diminuzione dei livelli di insulina e aumento della sensibilità ad essa

    • Aumento della lipolisi e l'ossidazione dei grassi

    • Incremento della proteina di disaccoppiamento mitocondriale (aumento del dispendio calorico)

    • Aumento dei livelli di noradrenalina e adrenalina

    • Aumento dei livelli del glucagone

    • Aumento dei livelli del GH

    • Diminuzione dello stress correlato al cibo

    • Diminuzione dell'infiammazione sistemica cronica

    • Autofagia mitocondriale

 Un gruppo di ricercatori statunitensi dell'Università di Chicago ha voluto verificare se gli effetti del digiuno breve fossero applicabili anche a soggetti obesi che non avessero intenzione di seguire limitazioni di alcun tipo, pubblicando i risultati su Nutrition and Healthy Aging.

Dopo 3 mesi in cui queste persone potevano mangiare solo durante le 8 ore (nel loro protocollo comprese tra le 10 del mattino e le 18), pur senza ricevere nessuna indicazione di controllo degli alimenti, né per qualità né per quantità, si è ottenuta comunque una riduzione del peso di circa il 3% rispetto ai soggetti che non seguivano alcuna restrizione, con l'interessante effetto collaterale della riduzione della pressione arteriosa in chi la avesse elevata. Si tratta di uno studio decisamente interessante perché evidenzia che anche in condizioni nutrizionali "pessime" (consentire di mangiare qualsiasi cosa in quantità libera non è un buon criterio educativo), il metabolismo cambia comunque in modo positivo.

Un altro studio simile al precedente è stato condotto da un gruppo di ricercatori italiani, statunitensi e brasiliani, che hanno pubblicato sul Journal of Translational Medicine i risultati della applicazione dello stesso criterio temporale (8 ore in cui mangiare, dalle 12 alle 20) a un gruppo di atleti di resistenza già allenati. 

Nel loro caso le indicazioni alimentari erano molto precise e "sane" e le quantità caloriche del gruppo trattato e di quello di controllo corrispondenti. In sole 8 settimane i risultati ottenuti dal gruppo che aveva ristretto le ore di alimentazione a solo 8 nel corso della intera giornata sono stati di un calo netto ed evidente della massa grassa, mantenendo la massa muscolare.

A livello di distribuzione dei nutrienti il miglior schema di digiuno breve è quello di mangiare a prima colazione e a pranzo, bevendo solo acqua fino alla prima colazione del giorno successivo. Tuttavia la dislocazione delle 15-18 ore di digiuno è del tutto soggettiva a seconda del ritmo circadiano personale. 

I risultati più rilevanti si ottengono integrando:

  • Valutazione del profilo alimentare personale
  • Controllo a rotazione degli alimenti verso cui si manifesta intolleranza
  • Attivazione del digiuno intermittente in 2 o 3 giorni della settimana
  • Controllo assoluto della dolcificazione
  • Mantenimento dell'attività fisica adeguata
  • Integrazione adeguata

Dai dati scientifici che spiegano questi effetti emerge che questa pratica ha una importante azione antinfiammatoria che può essere sfruttata anche per il trattamento di forme infiammatorie croniche (asma, tiroiditi, emicranie e altro ancora).